Chi è Jester, la vera storia

La vera storia di Jester

Da che ne abbiamo memoria Jester è sempre stato lì. L’abbiamo trovato quando, sotto la supervisione del dottore, abbiamo aperto il laboratorio non segreto a Cavallirio.

Rimane spesso seduto in disparte durante le giornate al laboratorio, fissa il vuoto, a volte mugugna ma nulla di più. Non si può dire che sia un giovialone ma nemmeno che sia una presenza fastidiosa. Agli eventi ci segue sempre ma non aiuta mai. Riceve battute, scherni, la gente si fotografa con lui “è morto?”, “è un pò deperito”, lui tace, sogghigna e incassa. Lui c’è. Sempre. Tanto è presente che per un certo periodo sospettammo che il suo ruolo non fosse altro che quello di controllore, una sorta di sentinella al servizio del dottore. Niente di più falso. Lui scruta, non gli sfugge nulla, ma non riferisce, quasi mai. Un giorno il dottore decise di raccontarci la sua storia.

Ne ha passate tante, povero Jester, e non è carino mettere in piazza i suoi affari, ma vi basti sapere che no, non è assolutamente meschino né tantomeno cattivo. Certo è strano. Ma quante ne ha passate. Fece parte di un esperimento del dottore, ma forse per i risultati forse per un legame che andò oltre il rapporto di lavoro da quel giorno lui e l’inventore non si separarono più. Ormai ci accompagna in ogni giornata, prima di esprimersi controlla in silenzio l’ambiente, come un gatto che finge di dormire, la gente non capirebbe, si spaventerebbe. Altro che mimi da strada, altro che attori travestiti da statua nelle piazze, lui pur di stare in compagnia rimarrebbe immobile per ore. Jester è uno di noi, materialmente non fa nulla è vero, e nemmeno ci sogneremmo di chiederglielo, ma un contributo lo da sempre, una parola, un cenno di approvazione, un parere, ma sempre al momento giusto, sempre azzeccato, e a noi va bene così, a lui va bene così.